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“Dai parole al dolore; il dolore che non parla, sussurra al cuore oppresso e gli ordina di spezzarsi”
(William Shakespeare)
È una grande svolta: all’università di Trieste i professionisti della cura possono scegliere un percorso che, oltre alle competenze tecniche e scientifiche, apre anche alle discipline umanistiche. Sono molto onorata di farne parte con un focus sulla comunicazione.
Mi sono sempre chiesta, in effetti, perchè i futuri medici non vengono formati a comunicare, a sviluppare le competenze utili a relazionarsi con i pazienti, a capire meglio chi hanno davanti per facilitare le diagnosi e ottenere cure più efficaci, più personalizzate.
Health Humanities, il master avviato all’Università di Trieste, risponde a queste domande. Nel mio contributo formativo cerco di spiegare quanto siano terapeutiche le parole (scritte o dette) e quanto sia determinante, nella comunicazione, la capacità di ascolto. Competenze con cui non si nasce e che si ottengono con un buon allenamento.
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